Nella Giornata Internazionale dell’Infanzia, l’ONG Global Humanitaria ricorda che nel mondo ci sono 75 milioni di minori che non vanno a scuola e che due terzi sono bambine.
Secondo i dati dell’Organizzazione dell’ONU per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) le bambine che vivono nelle zone rurali dei paesi arabi, Asia meridionale e Occidentale e Africa Sub sahariana son quelle che soffrono maggiormente l’esclusione e continuano a vivere al margine del sistema educativo per motivi sociali, economici o culturali.
L’UNESCO avverte che, alla base del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, c’è il compromesso politico che molti governi hanno assegnato ai propri paesi, la cui realizzazione dipenderà dalle capacità tecniche, da finanziamenti adeguati e dall’aiuto internazionale.
Esperti di quest’organismo calcolano che con l’equivalente dell’investimento di tre giorni in spesa militare, con tre giorni di pace, si potrebbe offrire educazione primaria a tutti i bambini.
Quest’anno è il 20° anniversario della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia; gli Stati Uniti e la Somalia sono al momento gli unici paesi che non hanno ratificato l’accordo.
La Convenzione stabilisce quattro diritti fondamentali: la non discriminazione; l’interesse del bambino che deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza; il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo; il rispetto delle opinioni dei bambini.
Traduzione dallo Spagnolo di Annalisa Pensiero