La Rete “Sortir du nucléaire” («Uscire dal nucleare») è soddisfatta della riuscita della mobilitazione anti-nucleare a Colmar, con più di 10.000 manifestanti, per la chiusura della centrale nucleare di Fessenheim, la più vecchia e una delle più pericolose in Francia. Sabato 3 ottobre e domenica 4 avranno luogo dibattiti sui diversi problemi causati dall’industria nucleare: incidenti, scorie radioattive, perdite di uranio, proliferazione, ecc.
Invece la Rete “Sortir du nucléaire” denuncia con forza le manovre ingiustificabili delle autorità: alle 15.30 l’assembramento è diviso in più tronconi e, peggio ancora, numerosi manifestanti sono stati bloccati all’esterno della città, e in particolare quelli tedeschi e svizzeri sono stati bloccati alla frontiera.
Le autorità (sindaco, prefettura) non sono riuscite a fermare i cittadini che si sono espresse in maniera perfettamente democratica e pacifica : ancora una volta sono quelli contro il nucleare che hanno dato prova di responsabilità, mentre quelli a favore hanno tentato di fare torto alla democrazia.
Pertanto le ragioni per chiudere la centrale nucleare di Fessenheim sono numerose (cfr. allegato A) e il rischio nucleare è più alto che mai (cfr. allegato B). Ed inoltre, visto che la costruzione del parco nucleare francese è costato delle somme gigantesche che la EDF non ha ancora finito di pagare, decine di miliardi di euro sono di nuovo in gioco.
Prolungamento dei reattori: 20 miliardi di euro… e nessun dibattito pubblico!
È intollerabile che la EDF e lo Stato abbiano deciso senza il minimo dibattito pubblico di investire 400 milioni di euro per ciascuno dei reattori nucleari francesi per permettere di continuare a funzionare… nel bene e nel male. Questa somma moltiplicata per 58 reattori porti ad un totale di più di 20 miliardi di euro.
Mentre la legge ormai prevede dibattiti pubblici per investimenti di meno di un miliardo, nessun dibattito pubblico è stato previsto per questo investimento gigantesco. Ancora una volta la lobby nucleare tenta di passare con forza… e senza che i cittadini siano avvertiti della posta in gioco.
La Rete “Sortir du nucléaire” chiede: quali che siano le loro posizioni sul nucleare, i cittadini sono veramente d’accordo affinché questo investimento gigantesco sia ancora una volta attribuito all’atomo? Questi 20 miliardi di euro saranno sicuramente più utili nei piani del risparmio energetico e nello sviluppo delle energie rinnovabili.
La Rete “Sortir du nucléaire” prenderà la Commissione nazionale del dibattito pubblico per chiedere che la questione di questi 20 miliardi di euro sia posta nel dibattito con i cittadini.
Comunicato stampa della Rete “Sortir du nucléaire”
Contatto per la stampa: +33.06.64100333
Tradotto dal francese da Roberta Consilvio