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Regione

La lotta pacifica e nonviolenta del popolo honduregno

Un decreto del governo di fatto ha riorientato la lotta pacifica e nonviolenta del popolo honduregno. La resistenza si manifesta per le strade di quartieri e colonie, senza violenza. I paesani tornano dalle marce nelle loro piantagioni dove i semi stanno germogliando. Tra poco la pisca (il raccolto) sarà pronto e nessuno potrà fermare questo popolo stanco di tanta violenza.

Il Punto di partenza della Marcia Mondiale

Mentre a Wellington, Nuova Zelanda, si riuniscono i membri dell’Equipe Base, Pressenza si è proposta di ricercare le origini della Marcia Mondiale, i suoi obiettivi, perché il suo punto di partenza è stato fissato in Nuova Zelanda, tra altri temi. La Marcia Mondiale comincia il 2 Ottobre. Più di 300 eventi si realizzeranno in questo giorno in diverse città del mondo.

La Fiamma dell’Abolizione Nucleare inizia il suo percorso

Petra Klein porta la Fiamma dell’Abolizione Nucleare, accesa da quella del Parco della Pace di Hiroshima. Ha detto di volere che la gente comprenda la forza dell’unità in nome della pace: “Per la pace è importante il lavoro di ogni singola persona”. Tauranga Simon Bridges ha dichiarato: “E ‘molto bello essere parte di questa piccola ma importante tappa della marcia mondiale.”

Più Basi Militari USA in Centroamerica

Panama ha annunciato che prima del 30 ottobre firmerà un accordo con gli Stati Uniti per stanziare stazioni navali militari a Bahía Piña e a Punta Coca, nel litorale pacifico. Panama è parte del Plan Mérida promosso dal governo statunitense per combattere il traffico di droga. I due governi hanno parlato anche di come affrontare la crisi politica in Honduras.

Il popolo moriori consegna un «bastone di pace» al portavoce della Marcia mondiale, Rafael de la Rubia.

Il popolo moriori ha festeggiato, il 29 settembre, l’arrivo dei partecipanti alla marcia Mondiale. Sull’isola famosa per i suoi arcobaleni, si sono congratulati per il fatto che la Marcia della pace, simbolizzata anch’essa dai colori dell’arcobaleno, abbia come luohi di riferimento sul pianeta la terra più ad est del mondo e l’altra, ad ovest, in Argentina.

Zelaya invita a una protesta nazionale pacifica di 24 ore

Zelaya è rimasto nell’Ambasciata del Brasile da quando audacemente è tornato in Honduras. I golpisti hanno dato al Brasile un termine di dieci giorni. Il Brasile ha rifiutato l’ultimatum e dice che Zelaya resterà nella sua sede diplomatica il tempo necessario. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato una risoluzione condannando l’assedio all’Ambasciata del Brasile.

Fuenlabrada quest’anno dedica la festa della bicicletta alla Marcia per la Pace

Domenica 27 settembre, dalle 10, è stata celebrata la festa annuale della bicicletta a Fuenlabrada, un paesetto nella periferia madrilegna. Si stima che hanno partecipato più di 2000 vicini con indosso il logo della Marcia. Terminato l’evento, è stato letto un manifesto su quest’iniziativa planetaria a favore della pace e la nonviolenza.

Rete di solidarietà internazionale con il popolo Mapuche

Durante il 12° Periodo di Sessioni del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, in cui è intervenuta Danielle Mitterand che è stata in Cile ad aprile scorso per una missione con l’associazione “France Libertés” di cui è presidente, sono state presentate diverse testimonianze sulla situazione sofferta dal popolo Mapuche del Cile.

Il paravento dell’Iran: scacco a Obama? E alle prospettive di disarmo nucleare?

Angelo Baracca, fisico e scienziato per la pace, interviene di nuovo su come la recente risoluzione dell’ONU sia stata immediatamente strumentalizzata e quindi il reale disarmo nucleare sottoposto a condizioni capestro. Allegato all’articolo una nota sulle “Inquietanti analogie fra Iran e Brasile” fa notare come nel trattare l’argomento si usino pesi e misure molto differenti.

“La cosa più importante è rendere consapevole la stampa affinché smetta di diffondere odio e violenza”

Hicham Hamdan, Ambasciatore libanese in Argentina, ha sottolineato il ruolo fondamentale della stampa nella pace mondiale. Ha poi evidenziato l’importanza di estendere gli accordi di non proliferazione delle armi nucleari a tutti i paesi. Sebbene il Medio Oriente sia ritenuto “una zona calda”, Hamdan reputa che il suo paese abbia compiuto passi avanti nel superare la violenza.

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