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Settimana del disarmo dal 24 al 30 Ottobre

L’ONU organizza annualmente la Settimana del disarmo in occasione dell’anniversario della sua fondazione con l’obiettivo di sensibilizzare gli stati membri sul pericolo della corsa armamentista e diffondere tra i cittadini una maggiore consapevolezza sull’urgenza del disarmo. Si esortano i Paesi a destinare le risorse economiche investite per le armi a favore dello sviluppo.

La Darsena di Devonport: niente deposito nucleare, niente scorie nucleari

La CND accoglie con favore la decisione di alcuni politici di Plymouth di opporsi ai piani per una fabbrica di scorie nucleari in centro città. In preparazione di un’importante marcia di protesta prevista per sabato 31 ottobre, Kate Hudson, presidente della Campagna per il disarmo nucleare, ha accolto con favore la decisione del leader del Consiglio di Plymouth.

Mosca: la Marcia Mondiale ricevuta alla Fondazione Gorbatciov

Venti membri dell’Equipe Base della Marcia Mondiale sono stati ricevuti dalla direttrice della Fondazione Gorbatciov a Mosca, alla quale Rafael Rubia ha donato il Manifesto per la Pace e la Nonviolenza. Il porta voce della Marcia Mondiale ha espresso l’importanza della presenza dell’Equipe Base a Mosca, dove nel 1994 ha fondato l’Associazione “Mondo senza Guerre”.

A Hiroshima 1000 candele contro il nucleare

La messa al bando delle armi nucleari è stata richiesta simbolicamente con 1000 candele che sono state accese durante l’evento “NO NUKES 2020” (No al Nucleare entro il 2020) organizzato dalla Fondazione per la Pace e la Cultura di Hiroshima. Alla manifestazione ha partecipato anche l’equipe base della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza

Pat Patfoort a Milano, 3 giorni dedicati alla nonviolenza

Dopo qualche anno di assenza l’antropologa belga Pat Patfoort, mediatrice a livello internazionale nel campo della trasformazione e della gestione nonviolenta del conflitto, torna a Milano per presentare il suo metodo attraverso la conferenza “Costruire la Nonviolenza: educare alla pace e alla risoluzione nonviolenta dei conflitti” e il seminario “Difendersi senza aggredire”

Cosa c’è dietro quello che compriamo?

Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, oggi circa 12 milioni di persone sono vittime della società dei consumi. Una nuova campagna “Compra responsabile” vuole far prendere coscienza sull’origine oscura di molti prodotti, per l’eliminazione della domanda di quei manufatti ottenuti con lo sfruttamento e la tratta.

Coordinamento Arauco Malleco ha appena dichiarato guerra allo stato cileno

Il Coordinamento Mapuche considera concluso il dialogo con la Repubblica del Cile e gli dichiara guerra, argomentando l’esistenza di un trattato tra la Nazione Mapuche e il governo cileno ratificato alla fine dell’anno 1825 nel parlamento di Los Angeles, che secondo il raggruppamento indigeno, è stato violato dallo Stato cileno nel periodo dell’Occupazione dell’Araucanía.

Organizzazioni sociali di Panama rifiutano l’installazione di basi militari statunitensi

Movimenti contadini e indigeni, insieme a organizzazioni di docenti, studenti e lavoratori si sono espressi contro la firma dell’acccordo tra i governi del Panama e degli Stati Uniti, prevista per il 30 ottobre, per la reinstallazione di basi militari. Il progetto sarebbe inquadrato nel Piano Colombia, ora denominato Iniziativa Mérida, progettato dal governo statunitense.

Dialogo tra palestinesi e israeliani a Wallaje (Palestina)

Grazie all’opera di mediazione di Luisa Morgantini alcune associazioni popolari palestinesi che si erano opposte all’evento di celebrazione della Marcia a Wallaje, in territorio palestinese, al quale erano invitati esponenti israeliani, hanno aperto il dialogo e le proprie case alla delegazione della Marcia riconoscendone il ruolo di ambasciatrice di pace.

L’ONU propone una partita di calcio tra palestinesi e israeliani

Il rappresentante per l’ONU dello Sport, il tedesco Wilfried Lemke, ha proposto di realizzare un partita di calcio tra palestinesi e israeliani per aiutare a risolvere il lungo conflitto che divide i due popoli. Il funzionario ha assicurato che l’incontro sportivo si potrebbe realizzare a Ramallah, frangia di Gaza o a Tel Aviv.

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