Mastodon

Regione

Lettera a Obama, di Pérez Esquivel

Caro Barack,
Ti scrivo questa lettera in modo fraterno, per esprimerti la preoccupazione e l’indignazione nel vedere come la morte e la distruzione seminate in vari paesi in nome della libertà e della democrazia, due parole prostituite e svuotate del loro significato, finiscono con giustificare l’assassinio e sono celebrate come se si trattasse di un evento sportivo.

Barack ce l’ha più grosso

L’orribile carneficina commessa in Pakistan per dare la caccia al nemico più odiato dagli Stati Uniti, si aggiunge ad una lista che inizia ad essere estremamente lunga delle atrocità perpetrate dal presidente Obama. Se la sua intenzione era diventare il maschio alfa dell’impero occidental oligocorporativista, ci è riuscito, lasciandoci tutti terrorizzati.

Sogno americano, incubo del mondo

Molte volte usiamo la parola “sogno” per riferirci ad un’aspirazione, a degli obiettivi ai quali aneliamo o a degli ideali ai quali aspiriamo che ci motivano in modo positivo. Altre volte con questa parola intendiamo indicare quello stato onirico dove si confondono realtà e fantasia ma che spesso si trasforma in incubo.

Vendetta è stata fatta, non giustizia

Nel caso fosse confermata l’uccisione di Bin Laden da parte dei
militari americani non si tratterebbe, a nostro avviso, di giustizia, ma nel caso l’uccisione fosse stata premeditata, solo di una vendetta. Nel caso fosse stato invece un incidente avvenuto durante uno scontro a fuoco, anche in questo caso non si potrebbe parlare di giustizia, ma al massimo di giustizia mancata

La morte di Osama Bin Laden

Luis Amman propone un’analisi della copertura giornalistica, delle similitudini con gli annunci di Bush durante l’invasione in Iraq e del panorama politico internazionale.
“Curiosamente, il credito che viene dato alle parole di Obama da parte dei suoi detrattori ha a che vedere con l’enorme rischio che correrebbe nel caso non dicesse la verità”, afferma Amman.

Bin Laden è morto. E adesso?

Sebbene gli Stati Uniti presentino l’uccisione di Bin Laden come un atto di giustizia e migliaia di persone ascoltando la notizia siano d’accordo, continuo a non giustificare la violenza. Questa breve nota è un atto di ribellione quasi insignificante di fronte a tanta manipolazione mediatica, un rifiuto nei confronti della vendetta e della strumentalizzazione dei media.

Beato e onorato

A poche ore di distanza, hanno luogo due eventi che – a giudicare dall’attenzione dei media – sembrano rilegare in secondo pianto l’intervento militare in Libia e le continue rivolte del mondo arabo. Ma cos’hanno in comune la beatificazione di un defunto padre della chiesa e il matrimonio di un principe inglese, e che cosa significano realmente?

La tecnologia nucleare, militare e civile, è una ricetta per il disastro: bisogna chiudere l’era nucleare

La specie umana è l’unica in tutta la natura che è capace di trasformare artificialmente l’ambiente in cui vive, e l’intera biosfera: ma con lo sviluppo esasperato di processi e materiali artificiali l’homo oeconomicus technologicus ha dichiarato una vera guerra alla Natura, che è destinato irrimediabilmente a perdere.

Bombardamenti italiani in Libia: nuovo strappo alla Costituzione

Grave è l’appoggio di Napolitano, Berlusconi e PD a un’operazione che viola sia la risoluzione dell’ONU sia l’articolo 11 della Costituzione Italiana.

Il 25 aprile Berlusconi non ha partecipato alle commemorazioni della Resistenza, ma ha proclamato che occorreva passare dai sorvoli ai bombardamenti italiani in Libia.

Chernobyl e Fukushima: diversa tecnologia, identico disastro

A 25 anni di distanza dall’esplosione del reattore n. 4 di Chernobyl, un altro incidente di livello 7 (il massimo previsto) si è verificato nella centrale di Fukushima e dopo oltre un mese è lungi dall’essere risolto. Si tratta di un colpo mortale per l’industria nucleare, i cui ambiziosi progetti già mostravano il fiato corto

Angelo Baracca, Ernesto Burgio, Giorgio Ferrari

1 2.740 2.741 2.742 2.743 2.744 2.796