Medio Oriente
La posizione dell’Iran su energia e armi nucleari
L’ Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, leader della Rivoluzione Islamica, si era rivolto ai funzionari della AEOI, Organizzazione per l’Energia Atomica Iraniana, e agli scienziati di Tehran, il 22 Febbraio 2011 dichiarando la posizione del paese sul tema nucleare. Quella posizione non è cambiata. Riportiamo qui alcuni passaggi di quel discorso.
Nessun accordo sull’atomica
L’Agenzia per l’energia atomica delle Nazioni Unite (Aiea) ha annunciato oggi di non essere riuscita ad arrivare ad un accordo con l’Iran sul suo programma nucleare, mentre il leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei, ha detto che le sanzioni internazionali, gli omicidi e le altre pressioni non riusciranno a fermare le attività atomiche.
Amnesty: le forze di sicurezza sono fuori controllo
Un anno dopo la rivolta, le forze di sicurezza egiziane continuano a uccidere manifestanti con le stesse tattiche brutali usate negli ultimi giorni di potere di Hosni Mubarak. Lo ha denunciato oggi Amnesty International, analizzando il modo in cui la polizia antisommossa ha agito nel corso di recenti proteste al Cairo e a Suez.
Sanzioni e violenze: paga la gente
“I prezzi sono raddoppiati, in alcuni casi triplicati. Non c’è carburante e abbiamo problemi per i riscaldamenti. La corrente elettrica viene erogata 12 ore al giorno”: fonti della MISNA raggiunte a Latakia riferiscono di un graduale deterioramento delle condizioni di vita della popolazione in Siria, sia a causa del conflitto sia a causa delle sanzioni internazionali.
Fermare immediatamente i bombardamenti su Homs
Amnesty International ha sollecitato la Russia e altri paesi che possono esercitare influenza sulla Siria ad agire per porre immediatamente fine ai bombardamenti sulla citta’ di Homs.
Dal 3 febbraio, oltre 200 persone, per lo piu’ civili privi di armi, sono state uccise a seguito dei bombardamenti o dei colpi dei cecchini.
Ondata di arresti in vista delle elezioni
Amnesty International ha denunciato l’ondata di arresti di giornalisti e blogger in corso in Iran, nell’evidente tentativo di restringere la liberta’ d’espressione e impedire le critiche e un pubblico dibattito su questioni legate ai diritti umani e all’economia, nel periodo che precede le elezioni parlamentari del 2 marzo.