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Medio Oriente

Egitto: l’esercito ha cancellato le speranze dei manifestanti del 25 Gennaio

Le autorità militari egiziane si sono dimostrate totalmente incapaci di mantenere le promesse fatte ai cittadini in seno al rispetto dei diritti umani e, al contrario, si sono rese responsabili di una serie di abusi che in alcuni casi hanno superato in quanto ad atrocità lo storico di Hosni Mubarak, come si afferma oggi nel nuovo rapporto di Amnesty International.

Il Cairo: almeno 35 i morti e 1.700 i feriti tra i manifestanti durante la repressione delle forze di sicurezza

Negli ultimi tre giorni sono morti almeno 35 manifestanti tra Il Cairo e altre città egiziane durante le proteste contro il governo militare. Più di 1.700 risulterebbero invece i feriti. L’escalation di violenza è iniziata lo scorso sabato quando la polizia ha sgomberato un sit-in nella piazza della capitale, l’ormai famosa Piazza Tahrir.

Amnesty presenta ai candidati il manifesto in 10 punti per i diritti umani in Egitto

A poco meno di un mese dalle elezioni parlamentari in Egitto, Amnesty International ha chiesto a tutti i candidati di sottoscrivere un manifesto in 10 punti, come segno di serietà nel fare riforme nel campo dei diritti umani e di mantenere le promesse e le aspettative della “rivoluzione del 25 gennaio”.

Clima di paura negli ospedali, denuncia di Amnesty International

Il governo siriano ha trasformato gli ospedali in strumenti di repressione nel corso del suo tentativo di stroncare l’opposizione. Lo ha denunciato Amnesty International in un nuovo rapporto intitolato ‘Crisi sanitaria: il governo siriano prende di mira i pazienti feriti e il personale medico’.

Lo scambio di prigionieri Israele-Hamas fa luce sulle dure pratiche di detenzione di entrambe le parti

Lo scambio di prigionieri riguardante il soldato israeliano Gilad Shalit e 477 detenuti palestinesi mette in risalto la necessità che sia riservato un trattamento umano a tutte le persone detenute in Israele e nei Territori palestinesi occupati (Tpo), ha dichiarato oggi Amnesty International.

Proteste e denuncie della repressione del governo yemenita

Tawakkul Karman, l’attivista insignita quest’anno del Premio Nobel per la Pace, ha guidato una manifestazione di protesta davanti alla sede delle Nazioni Unite a New York per chiedere alla comunità internazionale di porre fine alle violenze in corso nello Yemen.

Pressioni per il cambiamento

Decine di migliaia di manifestanti, uomini, donne e bambini, si sono radunati ieri a Sana’a per chiedere un’ennesima volta un cambio al potere, mentre a New York il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ascoltava la relazione dell’emissario in Yemen, Jamal Benomar.

Qui la pace non c’è

“Ricevere il Premio Nobel è un grande onore, soprattutto in un momento così difficile per lo Yemen. Tawakkul Karman è un’attivista che ha saputo attirare l’attenzione dei media, è nota soprattutto per aver fondato un’associazione per la libertà di stampa.”

Passi avanti nella messa al bando delle bombe cluster

Con l’annuncio di nuovi paesi che aderiranno al Trattato di Oslo per la messa al bando delle bombe a grappolo (o cluster come sono anche note in inglese) si è conclusa a Beirut la seconda riunione degli Stati parte alla convenzione. Durante la settimana di lavori nella capitale libanese, lo Swaziland è diventato il 63° paese ad aver ratificato il Trattato.

E’ in Palestina la Carovana italiana del Contratto mondiale sull’acqua

E’ arrivata nella Valle del Giordano la Carovana dell’acqua, iniziativa promossa dal Comitato italiano per il contratto mondiale sull’acqua con l’obiettivo di verificare l’accesso alle risorse idriche per palestinesi dei Territori occupati da Israele.
La Carovana, che è giunta alla sua quinta edizione ha constatato la drammaticità della situazione.

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