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Africa

Bombardamenti italiani in Libia: nuovo strappo alla Costituzione

Grave è l’appoggio di Napolitano, Berlusconi e PD a un’operazione che viola sia la risoluzione dell’ONU sia l’articolo 11 della Costituzione Italiana.

Il 25 aprile Berlusconi non ha partecipato alle commemorazioni della Resistenza, ma ha proclamato che occorreva passare dai sorvoli ai bombardamenti italiani in Libia.

Costa D’Avorio, la crisi ignorata

Il Partito Umanista denuncia la violenza crescente dovuta alla crisi post-elettorale non risolta che si sta producendo in Costa D’Avorio.
Reclamiamo una soluzione nonviolenta che permetta al paese di superare la frattura sociale. La violenza indiscriminata ha causato numerose vittime, tra le quali Lacina, Drissa y Moumouni, militanti umanisti.

Tribù libiche partecipano a marcia di riconciliazione verso Bengasi

Membri delle maggiori tribù della Libia si unirono alla “Marcia Verde” intrapresa dalla capitale verso Bengasi per cittadini che promuovono la riconciliazione tra il Governo ed i ribelli. Bandiere verdi, rami di olivo e consegne sull’unità di questo paese, distinguono la mobilitazione dei civili che andranno verso la seconda città trasformata ora in capitale dagli oppositori.

Cresce il numero di vittime civili in Libia

Il numero di vittime civili in Libia continua a crescere tra gli attacchi aerei sferrati dagli Stati Uniti e l’offensiva del regime di Gheddafi contro tre città nelle mani dei ribelli. Almeno 16 civili sono rimasti uccisi quando le forze di Gheddafi hanno ripreso gli attacchi contro la città di Misurata bombardando anche la zona dell’ospedale principale della città.

A proposito della situazione in Libia

MSGeV segue i drammatici avvenimenti di questi giorni in Libia: la vittoria della protesta popolare nonviolenta in Tunisia ed Egitto evidentemente non è servita di lezione al feroce regime di Gheddafi, che risponde alle manifestazioni assoldando mercenari africani, sparando razzi contro la gente e attribuendo la sollevazione a un complotto islamico e a oscure manovre straniere!

Il Matatu di Altrimondiali ha vinto la sfida

Ha attraversato 9 paesi africani per raccontare il calcio come strumento di inclusione e integrazione.
C’è una squadra che è arrivata alla finale mondiale a reti inviolate: è la squadra del Matatu di Altrimondiali, la campagna lanciata in occasione dei Mondiali di calcio sudafricani dall’associazione Altropallone, in collaborazione con CoLomba e con Karibu Afrika.

La petizione per la difesa delle balene

La proposta di legalizzare la caccia alla balena è andata in fumo durante il recente vertice in Marocco. In poche settimane, la più grande petizione della storia a favore della protezione delle balene, firmata da circa 1,2 milioni di persone in tutto il mondo, sarà inviata direttamente ai maggiori rappresentanti del vertice della Commissione internazionale per la balena.

Si sono svolti i funerali degli attivisti congolesi che si battevano a favore dei diritti umani

Sabato a Kinshasa, in Congo, centinaia di persone hanno pianto per i funerali di Floribert Chebeya, uno dei principali attivisti congolesi per i diritti umani. Chebeya è stato rinvenuto morto nella sua macchina due settimane fa dopo essere stato chiamato a comparire davanti al capo della polizia locale. I sostenitori di Chebeya hanno richiesto un’indagine indipendente.

Altri mondiali by Matatu

Un progetto ideato da “Altro Pallone”, che punta su uno sport equo, solidale e popolare. Altro Pallone è il premio che viene consegnato ogni anno – contro il pallone duro e in alternativa al Pallone d’Oro – a chi nello sport si è adoperato per azioni di solidarietà a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, e soprattutto contro il razzismo ed a favore dell’integrazione.

Njombe

Oggi il team di Altrimondiali ha fatto tappa presso la “fabbrica del latte”, industria casearia, della ong Cefa, presso Njombe. Nella mattinata abbiamo “supervisionato” la lavorazione di diversi prodotti caserai quali formaggi, yougurt, burro etc… Nel pomeriggio abbiamo preso parte al torneo Altrimondiali (in swahili Kombe Lingine La Dunia).

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