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Opinioni

In Argentina una nuova legge sui mezzi audiovisivi

Il Presidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner ha promulgato la legge pubblicata sul Bollettino Ufficiale il 10 Ottobre 2009. La nuova normativa permette di arrestare la violenza economica e psicologica causata dall’esistenza di monopoli mediatici nel Paese, garantendo pari opportunità di accesso ai media alle organizzazioni senza fine di lucro.

Testimonianze dal vivo del Giorno della Nonviolenza in Uruguay

Il 2 ottobre si è festeggiato il giorno mondiale della nonviolenza e l’Uruguay lo ha celebrato con attività di sensibilizzazione. Hanno condiviso la giornata diverse organizzazioni educative e culturali. Il corrispondente di Pressenza in Uruguay racconta l’evento dal vivo, con testimonianze di bambini, maestri, membri della collettività armena e di organizzazioni di quel paese.

Elementi Fondanti di un’Economia Sociale e Umanista

Il Secondo Incontro Itinerante dell’ ELAPDIS (Escuela Latinoamericana de Pensamiento y Diseño Sistémico) realizzato nell’Università di Santiago del Cile tra il 30 settembre e il 6 ottobre si è concluso con un tavolo sulla “Transizione verso un’economia umanista” in cui ha partecipato come espositore l’economista Guillermo Sullings. Pressenza pubblica il testo presentato.

Le grandi potenze: principali esportatrici di armi

Un rapporto di Amnesty International, Intermón Oxfam, Greenpeace e la Fundació per la Pau informano che la Spagna è oggi il sesto paese esportatore di armamenti, dopo gli Stati Uniti, la Russia, la Germania, la Francia e l’Inghilterra. Secondo il rapporto, nel 2008 la Spagna ha realizzato esportazioni di materiale di difesa per un valore di 934 milioni di euro.

Guinea: Una catastrofe programmata?

A pochi giorni dai sanguinosi fatti che hanno scosso la Guinea, non ci si può non interrogare sulle cause che hanno portato alla tragedia del 28 settembre, e a un bilancio di oltre 150 morti (57 secondo fonti governative) e oltre 1200 feriti gravi.
Ma non bisogna farsi tentare da facili interpretazioni:cosa sta veramente accadendo in Guinea?

Messaggio del Segretario Generale dell’ONU nella Giornata Internazionale della Nonviolenza

Mahatma Gandhi, il cui contributo ricordiamo ogni anno in questo giorno, una volta ha manifestato che “la nonviolenza, affinché realmente abbia valore, deve essere esercitata di fronte a forze ostili”. Nel mondo di oggi, è necessario che le risposte vengano sia dai leader che dai popoli.
Ispirate da Gandhi, le Nazioni Unite lottano oggi per porre fine alla violenza.

Quali situazioni di violenza vivono le zone del pianeta percorse dalla Marcia Mondiale per la Pace?

Il pianeta da percorrere contrappone l’ostentazione alla necessità, l’etnocentrismo alla discriminazione, il potere militare a popolazioni disarmate, il dogmatismo alla riflessione. Il 2 ottobre 2009, giorno di inizio in Nuova Zelanda della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, si trova di fronte a 1400 milioni di poveri nei paesi in via di sviluppo.

Gandhi: l’India e l’Universalismo

L’India ha un grande compromesso verso l’internazionalismo. Gandhi desiderava che l’India fosse promotrice di un ordine mondiale dedicato alla pace e alla prosperità. Questo compito titanico potrebbe essere considerato responsabilità di questo paese. L’India deve camminare verso l’istituzione di un vero e reale internazionalismo, e diventare un ideale per il resto del mondo.

La lotta pacifica e nonviolenta del popolo honduregno

Un decreto del governo di fatto ha riorientato la lotta pacifica e nonviolenta del popolo honduregno. La resistenza si manifesta per le strade di quartieri e colonie, senza violenza. I paesani tornano dalle marce nelle loro piantagioni dove i semi stanno germogliando. Tra poco la pisca (il raccolto) sarà pronto e nessuno potrà fermare questo popolo stanco di tanta violenza.

Il paravento dell’Iran: scacco a Obama? E alle prospettive di disarmo nucleare?

Angelo Baracca, fisico e scienziato per la pace, interviene di nuovo su come la recente risoluzione dell’ONU sia stata immediatamente strumentalizzata e quindi il reale disarmo nucleare sottoposto a condizioni capestro. Allegato all’articolo una nota sulle “Inquietanti analogie fra Iran e Brasile” fa notare come nel trattare l’argomento si usino pesi e misure molto differenti.

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