Internazionale
Con grande attesa migliaia di persone aspettano l’evento di chiusura della Marcia Mondiale per la Pace
A poche ore dalla fine del percorso della Marcia Mondiale da parte dell’equipe internazionale, cominciata il 2 ottobre in Nuova Zelanda, e che ha percorso il mondo richiedendo il disarmo nucleare, migliaia di persone provenienti dai 5 continenti sono arrivate al Parco di Studio e Riflessione Punta de Vacas, sulla cordigliera delle Ande, ai piedi del Monte Aconcagua.
Una moltitudine di persone all’atto finale della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
Dopo aver percorso 200.000 chilometri, l’equipe internazionale dela Marcia Mondiale è arrivata oggi, 2 gennaio, al Parco di Studio e Riflessione Punta de Vacas, in Argentina. Circa 20mila persone hanno ascoltato i rappresentanti della Marcia Mondiale di Cile, Argentina, India, Italia, Filippine, Spagna e Inghilterra, che hanno percorso il pianeta chiedendo il disarmo nucleare.
Trasmissione in diretta dell’evento conclusivo della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
Sabato 2 gennaio si terrà l’evento di chiusura della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Inizierà alle 18:00 (22:00 ora italiana), con le testimonianze dell’equipe internazionale che ha fatto la traversata del pianeta. L’evento sarà trasmesso in diretta via Internet. I media internazionali non presenti sul posto potranno fare interviste via internet.
Festeggiamenti multiculturali per il nuovo anno a Punta de Vacas (Argentina)
Ai piedi del monte Aconcagua, alla frontiera tra Argentina e Cile, si è festeggiato l’anno nuovo in modo diverso e multiculturale. Silo ha dato inizio al saluto in 18 lingue, che si è concludeva con questa frase: “A noi e a tutti gli esseri umani, anticipiamo l’abbraccio della Pace, della Forza e dell’Allegria”. Sono state presenti all’evento circa 1500 persone.
Noam Chomsky chiede la creazione di “Zone di Pace” in America Latina
Il saggista statunitense ha affermato che l’intenzione del suo paese di installare basi militari nella regione dovrebbe essere contrastata dall’unione di varie nazioni, allo scopo di evitare questi interventi. “È necessaria una dichiarazione forte contro la militarizzazione del continente e la presenza statunitense nelle basi militari colombiane”, ha dichiarato il linguista.
Che fare? Una proposta per la Pace e la Nonviolenza in America Latina
Questa proposta elaborata da Tomás Hirsch e consegnata al Presidente dell’Ecuador Rafel Correa, nasce dal Movimento Umanista, nel momento in cui la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza si avvicina alla sua destinazione finale, per arrivare il 2 Gennaio 2010 a Punta de Vacas, ai piedi del monte Aconcagua, alla frontiera tra Cile ed Argentina.
Bogotà esprime la sua vocazione per la pace
Con una marcia durata tre ore, in cui i numerosi partecipanti erano vestiti di bianco, la popolazione di Bogotà ha fatto propria la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza esprimendo la vocazione e il desiderio di poter convivere in pace, senza la minaccia della violenza che colpisce le famiglie direttamente e distorce l’immagine di un paese caloroso e affettuoso.
Aminatou deve vivere e deve tornare a casa
L’organizzazione Convergenza delle Culture sta portando avanti una campagna internazionale di solidarietà con Aminatou Haidar, cittadina saharawi in sciopero della fame per difendere i diritti del suo paese. In questa campagna si chiede alle autorità competenti il rispetto delle risoluzioni dell’ONU e dei diritti umani.
Il Presidente Oscar Arias riceve e appoggia la Marcia per la Pace
L’attuale presidente del Costa Rica e Premio Nobel per la Pace, Oscar Arias, ha ricevuto nella sua residenza una delegazione della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, capeggiata da Rafael de la Rubia, Guillermo Sullings e Mario Gazel. Il Presidente ha ricevuto la delegazione accompagnato dai deputati Alexander Mora ed Edine Van Herold.
Psicofarmaci come metodi di controllo
Da trattamenti psichiatrici, già di per sé lesivi, gli psicofarmaci sono diventati metodi di controllo e punizione. La metà degli immigrati nei Centri di Identificazione e Espulsione è sotto psicofarmaci e l’abuso di queste sostanze nelle carceri è allarmante. Gli psicofarmaci vengono messi persino nel cibo senza alcuna cautela riguardo agli effetti collaterali, a volte fatali.