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Internazionale

La primavera della democrazia nel mondo arabo: per un processo federativo in seno alla Lega Araba

Dopo la caduta dei regimi fascisti nell’Europa, in America latina e in Asia e di quelli comunisti nella ex Unione Sovietica e’ giunto il momento del risveglio dei popoli arabi.
I governi dell’Unione europea e degli Stati Uniti sono stati colti di sorpresa dal moto spontaneo delle masse popolari che hanno invaso le piazze delle citta’ dell’Africa del nord e del Medio Oriente.

Un nuovo Parco di Studio e Riflessione

Dopo due anni di vari tentativi e fallimenti, finalmente si é arrivato alla decisione di creare un Parco di Studio e Riflessione alla Repubblica Ceca. Il luogo si chiama Brezno e dista circa 45 minuti dalla cittá di Praga in direzione Nord-ovest. Nel sito esistono giá due costruzioni che possono servire da Centro Studi e Centro di Lavoro, in piú ai Laboratori.

A proposito della situazione in Libia

MSGeV segue i drammatici avvenimenti di questi giorni in Libia: la vittoria della protesta popolare nonviolenta in Tunisia ed Egitto evidentemente non è servita di lezione al feroce regime di Gheddafi, che risponde alle manifestazioni assoldando mercenari africani, sparando razzi contro la gente e attribuendo la sollevazione a un complotto islamico e a oscure manovre straniere!

Tra rivoluzioni reali e immaginarie

Lo studioso e giornalista politico Majed Kayyali dà un resoconto di alcuni aspetti della rivoluzione egiziana, con le sue caratteristiche di movimento spontaneo, sostanzialmente nonviolento, slegato dalle categorie politiche tradizionali e che ha sorpreso anche i giovani che sono quelli che hanno innescato questo movimento sociale.

Grazie Egitto!

Le dimissioni di Mubarak segnano una straordinaria vittoria della gente: in 18 giorni di mobilitazione nonviolenta, resistendo ad aggressioni di ogni tipo, gli egiziani sono riusciti a liberarsi di un dittatore che li opprimeva da 30 anni!
Il coraggio e la perseveranza dimostrati dai manifestanti sono esempio che ci auguriamo altri popoli seguano.
E non solo nel mondo arabo.

Mubarak rinuncia e cede il potere alla cupola militare

Il presidente dell’Egitto, Hosni Mubarak, ha rinunciato oggi alla carica dopo quasi trenta anni di governo e diciotto giorni di presione sociale sostenuta continuamente nelle diverse cittá di tutto il paese, ed ha ceduto il potere al Consiglio Supremo delle Forze Armate (CSFA), come ha informato la televisione statale.

La Comunità insieme al popolo egiziano

La Comunità per lo sviluppo umano incoraggia e solidarizza con la protesta dei popoli di Tunisia, Algeria, Albania, Yemen ed Egitto.
La ribellione quasi contemporanea e per motivi simili di questi popoli, ci sembra l’ ennesima dimostrazione che la crisi economica che stiamo vivendo è solo l’ultima propaggine di una profonda crisi di valori.

Mubarak, afferrato al potere nonostante la pressione di El Baradei

La folla, sfidando carri armati e aerei che volano bassi, ascolta la voce del moderato Mohamed el-Baradei: “Il cambiamento non fa marcia indietro, abbiamo recuperato la libertá”. Americani ed europei hanno tollerato per decenni il leader egiziano, come garante di una stabilità ottenuta attraverso la violazione dei diritti umani, e in parte lo hanno addirittura lusingato.

Egiziani protestano con messaggi chiari, al margine delle cifre

Un miscuglio di ira e festa ha caratterizzato le marcie in Egitto, esigendo la rinuncia di Mubarak a chi i manifestanti rimproverarono le politiche domestiche ed la vergognosa sottomissione a Israele. Con indipendenza dalle cifre che divergono tra i dati dalla polizia (200.000 persone) e degli organizzatori (2 milioni), la dimostrazione ha superato quelle degli ultimi 8 giorni

Manifestazioni sfidano il coprifuoco in Egitto

I confronti tra manifestanti e la polizia continuano in varie città egiziane, nonostante dalle 18:00 rimanesse stabilito il coprifuoco in tutto il paese, vigente fino alle 07:00. Gli scontri si sono svolti essenzialmente a Il Cairo, Alessandria e Suez.
Nel corso delle dimostrazioni i manifestanti incendiarono la sede principale del Partito Nazionale Democratico (PND).

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