Internazionale
Amnesty International paventa una spirale di violenze in Libia
Suul’escalation della violenza in Libia Amnesty International, l’autorevole associazione per la difesa dei diritti umani, pubblica un dettagliato rapporto dal titolo “La battaglia per la Libia: uccisioni, sparizioni e torture”. In 107 pagine le testimonianze sulle violazioni dei diritti umani di tutte e due le parti in conflitto.
Cambiare il mondo è possibile
E’ questo il sentimento che sabato ha accompagnato la marcia dei circa mille “indignati” italiani per le affollate vie del centro di Roma, confluendo intorno alle 17 a piazza s. Giovanni. Qui la giornata è proseguita con un bell’esperimento di democrazia diretta: un’assemblea popolare aperta a tutti, organizzata secondo le modalità pratiche seguite dagli indignados spagnoli.
10 anni di terrore
Si avvicina l’11 Settembre, una data che ci permette di rivedere i concetti dominanti che appartengono alla cultura del nostro tempo. La realtà si trasforma quotidianamente e ciò che la mattina viene presentato dai media come una verità ineluttabile, il pomeriggio si copre di sospetti e all’alba diventa una montatura.
La Top Ten dei Falsi Miti sulla Guerra in Libia
PaeaceLink traduce e pubblica sul suo sito le analisi di Maximilian Forte è professore associato al dipartimento di Sociologia e Antropologia alla Concordia University di Montreal, Canada.
Una dettagliata analisi delle dieci bugie più grosse sulle quali le potenze occidentali, con la complicità dei media, hanno costruito la “necessità” dell’intervento in Libia.
Alfabetizzazione, rispetto, opportunità e sviluppo
“L’alfabetizzazione non è solo la capacità di scrivere o leggere: riguarda il rispetto, le opportunità e lo sviluppo”. Lo afferma il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel suo messaggio per la “Giornata internazionale dell’alfabetizzazione” che si celebra oggi. Tema della giornata promossa dall’Unesco è “The Power of Literacy” (La forza dell’alfabetizzazione).
Indignati Usa: Occupiamo Wall Street!
Gli Indignati si preparano a scendere in piazza anche oltreoceano. Dopo Grecia, Spagna, Islanda e Israele (in Italia debutteranno il 10 settembre a Roma), il 17 settembre sarà il turno degli Stati Uniti. Il luogo scelto per la prima protesta è più che simbolico: Wall Street, la strada in cui ha sede la borsa di New York.
La fame è un investimento. Ed è quotata in Borsa
La crisi dei mercati finanziari ha dirottato certi investitori sulle materie prime. Edge funds e banche influiscono ora sul costo del pane in Tunisia, della farina in Kenia o del grano in Messico. La Banca Mondiale fa scattare l’allarme per l’esplosione dei prezzi degli alimenti. La fame è un “effetto collaterale indesiderato del mercato”, spiega un esperto analista.
Marcia contro i due partiti
Centinaia di persone marciano tra una sede e l’altra.
L’obiettivo attuale degli indignati è la lotto contro la riforma della Costituzione che vuole introdurre un limite al deficit pubblico. Centinaia di indignati hanno percorso a piedi i circa due kilometri che separano la sede del PSOE, nella calle Ferraz, da quella del PP, nella calle Génova.
Migliaia di “indignados” tornano nelle strade spagnole contro la riforma costituzionale
Migliaia di “indignados” sono tornati nelle strade in varie città spagnole per protestare contro la riforma costituzionale risultante dagli accordi tra il governo e il Partido Popular, con la quale si impone un tetto al deficit pubblico, e per chiedere di esprimersi con un referendum.
La riforma è in discussione al Congresso, e sarà approvata dai
partiti maggiori.