Comunicati Stampa
Rilascio immediato per Ni Yulan. Lo chiede Amnesty International
Amnesty International ha chiesto il rilascio immediato di Ni Yulan, avvocata e attivista per il diritto all’alloggio, condannata oggi a due anni e otto mesi di carcere per ‘frode’ e per ‘aver disturbato la quiete pubblica e provocato disordini’. Per quest’ultimo reato, e’ stato condannato a due anni di carcere anche il marito, Dong Jiqin.
Questa è L’Aquila: voci a tre anni dal terremoto
Un progetto di Anpas e Shoot4Change, voce narrante Moni Ovadia
(di Andrea Cardoni e Andrea Ranalli con Rosamaria Sbiroli. Con le foto di Paolo Quadrini, Alessandra Fratoni, Francesca
Conforti e Alessandro Barteletti, Giancarlo Malandra e Antonio Amendola. Con l’amichevole partecipazione di Moni Ovadia.)
E’ Tempo per la Democrazia Diretta
Al via la Campagna di iscrizioni per l’anno 2012 del Partito Umanista. Lo slogan è: “E’ Tempo per la Democrazia Diretta”; ci rivolgiamo a tutti coloro che credono sia arrivato il Tempo di un grande cambiamento strutturale: cambiare radicalmente questo sistema fondato su una democrazia rappresentativa che ha esaurito la sua spinta.
Lend your leg: per abolire definitivamente le mine
Migliaia di persone in tutto il mondo reclamano
lo stop definitivo dell’uso delle mine antipersona
La Campagna Internazionale invita tutti gli Stati ad aderire al Trattato di Messa
al Bando senza ulteriori esitazioni
Pressenza pubblica il comunicato stampa della Campagna Italiana Contro le Mine
http://www.campagnamine.org/
Presentatore TV ucciso da auto bomba a Tikrit, Iraq
Reporter senza Frontiere ha emesso un comunicato nel quale condanna l’uccisione del presentatore di Salahaddin TV Kamiran Salaheddin, avvenuta la sera del 2 aprile nel centro di Tikrit, 70 km a nord di Bagdad.
Trentacinquenne e padre di due figli, il giornalista è stato ucciso verso le 21 da una bomba posta sotto la sua auto.
Sportelli informativi, wi-fi libero, bus notturni, housing sociale e un Palazzo delle professioni
“Il Genio di Palermo che è stato il simbolo della riscossa dei moti del ’48 contro l’oppressione dei Borboni è oggi diventato il simbolo del degrado di questa città. Un degrado rappresentato da quelle migliaia di giovani costretti ogni anno ad abbandonare Palermo, in quella che è ormai nota come fuga di cervelli.”