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Politica

Obama invita i palestinesi e gli israeliani ad andare avanti abbandonando la condizione dell’espansione degli insediamenti

L’amministrazione Obama ha abbandonato la richiesta fatta a Israele di congelare l’espansione degli insediamenti prima della ripresa dei colloqui. Obama ha segnato il passaggio Martedì nell’incontro con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Ha esortato entrambe le parti ad “andare avanti” e passare ai colloqui conclusivi.

La Marcia Mondiale in Italia dal 7 al 12 novembre 2009

La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza partirà dalla Nuova Zelanda il 2 ottobre 2009 e percorrerà il pianeta fino a giungere in Argentina il 2 gennaio 2010. Nello stesso periodo sono in programma eventi di ogni tipo in centinaia di città nel mondo. In Italia la Marcia passerà per Trieste, Vicenza, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Attigliano, Napoli e Roma.

Festeggiamenti per la Giornata Internazionale della Pace nella Repubblica Democratica del Congo

Il 21 settembre 2009, il mondo intero festeggia la Giornata Internazionale della Pace in un mondo flagellato da problemi di tutti i tipi. Questo giorno deve essere un’opportunità per riflettere insieme sugli orrori, le ingiustizie, i costi della guerra… e sui vantaggi di risolvere le differenze in modo pacifico. Usciamo dalla cultura della morte.

“Dobbiamo impegnarci a lavorare per costruire un mondo senza violenza”

Lottatore per i diritti umani, il Consigliere Italo Cardoso (PT-SP) aderisce alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. “Nella mia funzione di Vice-Presidente della Commissione per i Diritti Umani della Camera di San Paolo, sono stato tra i primi a sostenere la Marcia che, ovunque passi, mi auguro possa incontrare persone che manifestano per la pace e per la libertà”.

Il Presidente del Paraguay, Fernando Lugo, aderisce alla Marcia Mondiale

“Nella speranza di poter contribuire a quanto ci siamo proposti nell’ambito dell’UNASUR, affinché il nostro continente sudamericano sia una regione di pace”. Così esprime Fernando Lugo il suo appoggio alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. L’iniziativa ha già ricevuto in America latinal’appoggio dei presidenti di Cile, Bolivia, Ecuador, Uruguay e Argentina.

“Io imparo dal contatto con il popolo, ascoltandolo”, ha spiegato Evo all’Università.

Presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Complutense di Madrid, Evo Morales ha parlato del proprio progetto politico dinanzi a professori e studenti: “Io imparo dal contatto con il popolo per poterlo poi servire in modo migliore… Governare è semplice, si tratta di accogliere le iniziative e di ascoltare le proposte”.

Evo usa lo stesso discorso con gli imprenditori e con la base sociale

Nell’incontro che il Presidente Evo Morales ha avuto stamane con gli imprenditori spagnoli, nel contesto del FORUM NUEVA ECONOMIA, è stato ascoltato lo stesso discorso che migliaia di persone hanno sentito a Leganés. In quest’occasione Morales ha garantito gli investimenti stranieri, sempre e quando rispettino la normativa boliviana.

Discutono il ritiro delle truppe tedesche dall’Afganistan

Il Ministero degli Esteri tedesco ha elaborato un piano per il ritiro delle truppe del suo paese dalla guerra in Afganistan, secondo informazioni della rivista politica Der Spiegel. La data del ritiro delle forze militari è stimata per il 2013, informa la fonte di quel Ministero. Organizzazioni pacifiste tedesche fanno pressione per la vigenza dell’iniziativa.

Evo Morales: “Aiutateci a farla finita con le basi militari in America Latina.

Evo Morales ha iniziato la sua visita in Spagna a Leganés (Madrid) in un incontro festivo con boliviani e persone di diverse origini, al quale hanno assistito circa 5.000 persone. Il presidente boliviano ha fatto un bilancio della sua gestione e ha fatto un appello agli europei per farla finita con le basi militari in America Latina e per difendere la “madre terra”.

Bolivia, la rivoluzione nonviolenta

In questo articolo l’autrice analizza le ragioni grazie alle quali è possibile affermare che il processo boliviano, guidato dal Presidente Evo Morales, è un processo umanitario, pacifico e nonviolento.
A dimostrarlo, una nuova Costituzione, considerata rivoluzionaria in molti punti, e l’atteggiamento assunto da Morales in particolari situazioni di conflitto.

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