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Politica

Noam Chomsky chiede la creazione di “Zone di Pace” in America Latina

Il saggista statunitense ha affermato che l’intenzione del suo paese di installare basi militari nella regione dovrebbe essere contrastata dall’unione di varie nazioni, allo scopo di evitare questi interventi. “È necessaria una dichiarazione forte contro la militarizzazione del continente e la presenza statunitense nelle basi militari colombiane”, ha dichiarato il linguista.

Che fare? Una proposta per la Pace e la Nonviolenza in America Latina

Questa proposta elaborata da Tomás Hirsch e consegnata al Presidente dell’Ecuador Rafel Correa, nasce dal Movimento Umanista, nel momento in cui la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza si avvicina alla sua destinazione finale, per arrivare il 2 Gennaio 2010 a Punta de Vacas, ai piedi del monte Aconcagua, alla frontiera tra Cile ed Argentina.

Campagna per la candidatura di Fidel Castro al Premio Nobel per la Pace 2010

Un mosaico di organizzazioni sociali ha lanciato una campagna per candidare l’ex presidente cubano Fidel Castro al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno. La proposta è basata sui risultati di Cuba in termini di salute ed educazione, sulla diminuzione della mortalità infantile, ed altri progressi che si sono ottenuti sotto il governo di Castro.

Eduardo Galeano: “Marciamo in un atto di fede per un altro mondo possibile”

Mentre l’Uruguay attende l’arrivo della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza per il 27 dicembre, lo scrittore Eduardo Galeano riflette sulle proposte dell’iniziativa, il business della guerra e le sue conseguenze. I membri che promuovono il progetto nel paese realizzeranno un festival di benvenuto il giorno 29 in Calle 18 de Julio e all’Università.

Controverso discorso del nuovo Nobel della Pace

Obama ha cercato di giustificare i suoi concetti di “guerra giusta” e “pace giusta” in un discorso teso tra l’idea che “la guerra a volte è necessaria” e che “la guerra è un’espressione di uno sproposito umano”, tra i suoi ideali non violenti ispirati a Luther King e la posizione di Capo dell’esercito di un paese presente in due guerre.

Evo ottiene un’ampia maggioranza ed è rieletto per i prossimi cinque anni

Avendo ottenuto nelle elezioni presidenziali il 63% dei suffragi su 5,1 milioni di boliviani aventi diritto al voto nel paese e 168.000 all’estero, Morales diventa il Presidente più amato e votato della Bolivia. La maggioranza di seggi nella prima Assemblea Plurinazionale gli permetterà di elaborare una Costituzione indigenista e di riformare le istituzioni.

Più di un milione di persone hanno partecipato alla chiusura della campagna elettorale di Evo Morales in Bolivia

Evo Morales, 50 anni, primo presidente indigeno della Bolivia in 184 anni, ha chiesto il voto dei boliviani per concretizzare il suo progetto di portare il paese sulla via dello sviluppo, a chiusura della campagna elettorale nella città indigena di El Alto, presso La Paz. Le elezioni generali in Bolivia si terranno domenica prossima e si prevede che Evo Morales sarà rieletto.

Stupiti i pacifisti assistono alla decisione della NATO

Il portavoce della NATO, James Appathurai, ha dichiarato che una ventina di paesi alleati degli USA sono d’accordo con l’incremento delle forze d’occupazione in Afganistan. Il portavoce ha affermato che tra gli alleati e i soci “c’è una sostanziale dimostrazione di unità e volontà” per sostenere la strategia di rinforzare la presenza militare.

L’altra faccia di Milano

Continua la protesta dei milanesi contro l’Amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha effettuato gli sgomberi di due campi rom lasciando senza un tetto decine di famiglie. Insieme all’ingente attività di mail-bombing, una fiaccolata di denuncia ha mostrato l’altro volto di Milano, quello aperto e tollerante dei cittadini che preferiscono il dialogo alle ruspe.

Obama frustra le speranze di porre fine al conflitto in Afghanistan

Il Presidente Barack Obama ha deciso di intensificare la guerra in Afghanistan inviando altri 35.000 militari. Invece di cercare un’uscita pacifica al conflitto, il mandatario comunicherà i suoi piani bellici in un messaggio pubblico che sarà trasmesso dalle televisioni in orario di massima audience. Ha reso nota la sua decisione prima ai leader militari.

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