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Questioni internazionali

E’ guerra in Sud Sudan

Il nuovo nato Sud Sudan affronta il pericolo di una dilagante guerra interetnica dopo il crescendo di scontri tra due maggiori gruppi tribali che ad oggi hanno già causato la morte di un migliaio di civili.

Somalia: reporter ucciso a Mogadiscio; è il quarto dall’inizio dell’anno

Reporter Sans Frontières esprime profonda solidarietà ai i familiari e ai colleghi del giornalista Abdisalan Sheikh Hassan, assassinato ieri da un uomo in divisa militare nel quartiere Hamar Jajab di Mogadiscio.

Francesco Azzarà è libero

Emergency ha anninciato di aver avuto conferma ufficiale che Francesco Azzarà è tornato a essere un uomo libero.

Francesco era stato rapito il 14 agosto scorso a Nyala, in Darfur, dove lavorava presso il Centro pediatrico di Emergency.

Nazioni Unite dalla paura

Storicamente, i difensori dei Diritti Umani hanno rispettato e avallato le risoluzioni ONU dando legittimità ad un organo che si presentava come espressione di pluralismo e uguaglianza tra i le nazioni. Questi presupposti sono scomparsi e l’ONU è divenuta un’organizzazione sottoposta ai capricci e agli interessi dei membri del Consiglio di Sicurezza.

Per un Afghanistan libero, indipendente e democratico

Reporters sans Frontières, insieme alle organizzazioni per la difesa della libertà di espressione e ai sindacati dei giornalisti dell’Afghanistan lanciano un appello affinché in occasione della conferenza di Bonn venga assunto un fermo impegno a difesa del diritto di espressione e della libertà di stampa.

Modelli allo sbando

I modelli sociali della seconda metà del XX secolo erano basati da un lato sul comunismo socialista, sulla via tracciata dall’Unione Sovietica ma che, nella folle corsa agli armamenti, ha perso la rotta lasciando il popolo in secondo piano, e dall’altro lato un capitalismo misto, con paesi dove lo Stato era forte e altri dove lo Stato era sparito.

Comunicato stampa dei cittadini che occupano il parvis de la Défense

15 novembre 2011.
Dal 4 novembre, il quartiere della Défense ha visto insediarsi un accampamento, simbolo della riappropriazione e dell’occupazione dello spazio pubblico da parte di numerosi cittadini Indignati. Da 12 giorni, un centinaio di persone si danno il cambio per mantenere vivo l’accampamento, nell’ottica della costruzione di una democrazia più giusta e più diretta.

Gli Indignados a Bruxelles : sono arrivati, sono stati arrestati, e ora, il lavoro può cominciare!

L’edificio universitario è ora un luogo di vita comunitaria e impegnata. L’intelligenza umana colora le attività: la cucina, il laboratorio di economia, il teatro. Dopo tante e talvolta drammatiche peripezie, largo alla Dignità, alla democrazia partecipativa, parlando spagnolo, francese, inglese, neerlandese. Di seguito, qualche informazione sullo svolgersi degli eventi.

Le marce arrivano a Bruxelles, arresti dell’ultimo minuto nel parco Elisabeth

Le marce indignate sono arrivate verso le 19 nel parco Elisateth, a Bruxelles, come era previsto. Un centinaio di persone aspettava nel parco, insieme a qualche decina di rappresentanti della stampa internazionale. Il momento più alto è stato quando i marcianti sono arrivati dal lato ovest e si sono riuniti in un abbraccio collettivo con quelli che li stavano aspettando.

Legami tra terrorismo e traffico illegale di materiale nucleare

La commissione ONU incaricata di sostenere i paesi nella lotta al terrorismo ha espresso preoccupazione per gli stretti legami tra terrorismo e crimine organizzato internazionale, riguardante in particolare il traffico illegale di materiale nucleare, chimico, biologico, e altri materiali potenzialmente letali.

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